Il rating bancario nell’era della sostenibilità: una guida pratica al merito creditizio ESG

grafici analitici su una scrivania

Il rapporto con gli istituti di credito ha subito una profonda trasformazione normativa e sostanziale, dettata dall’entrata in vigore delle linee guida EBA – European Banking Authority – in materia di concessione e monitoraggio dei prestiti. Se fino a pochi anni fa il dialogo tra impresa e banca verteva quasi esclusivamente sui bilanci d’esercizio e sugli indici di solidità patrimoniale, oggi la valutazione del rischio incorpora strutturalmente i fattori ambientali, sociali e di governance.

Non si tratta di una moda passeggera, ma di una ridefinizione dei parametri di rischio: un’azienda che non presidia le tematiche ESG è percepita come un soggetto più rischioso, potenzialmente esposto a sanzioni, crisi reputazionali o obsolescenza del modello di business.

Per comprendere come questo cambio di paradigma impatti concretamente sull’operatività, è utile analizzare un percorso-tipo che potrebbe riguardare un’azienda metalmeccanica di circa 50/100 dipendenti.
L’azienda in questione necessita di un finanziamento per l’ampliamento del parco macchine in ottica 4.0. Durante l’istruttoria per la richiesta di un finanziamento, l’istituto di credito richiede una rendicontazione puntuale delle performance di sostenibilità, indispensabile per accedere a condizioni favorevoli e mantenere un rating adeguato. La proprietà, che fino a quel momento aveva gestito la sostenibilità in maniera non strutturata, si affida ad un supporto consulenziale per oggettivare il proprio impegno attraverso un iter rigoroso.

MAPPATURA DEI PROCESSI E RACCOLTA DATI
Il primo intervento riguarda l’assesment iniziale. Molte aziende possiedono già elementi di sostenibilità implicita che tuttavia non vengono tracciati. Insieme al management, si tracciano i consumi energetici per calcolare la Carbon Footprint (focalizzandoci inizialmente su Scope 1 e 2) e si esaminano le metriche relative alle Risorse Umane, come i tassi di infortunio, il turnover e le ore di formazione erogate. L'obiettivo in questa fase non è inventare nulla, ma far emergere dati certi e verificabili dai processi esistenti, trattando le informazioni ESG con la stessa disciplina riservata alla contabilità industriale.

ANALISI DEI GAP E PIANIFICAZIONE STRATEGICA
Una volta raccolti i dati, si esaminano le analisi degli scostamenti Gap Analysis – rispetto ai benchmark settoriali utilizzati dalla banca per la valutazione del rischio. Emerge così che, pur avendo ottime performance produttive, l’azienda è carente nella formalizzazione della governance. L’azienda opera quindi per strutturare procedure interne chiare e redigere un Codice Etico da condividere con la catena di fornitura. Questo passaggio è fondamentale per dimostrare all'istituto di credito che la gestione dei rischi non finanziari sia presidiata a livello strategico e non lasciata al caso.

PIANO DI MIGLIORAMENTO OPERATIVO
L'analisi evidenzia aree di inefficienza su cui intervenire con logiche di lean thinking. A quel punto si definisce un piano di miglioramento a medio termine con KPI precisi, come la riduzione del 10% dei consumi energetici attraverso interventi di efficientamento sugli impianti e la riorganizzazione dei flussi logistici per ridurre l'impatto dei trasporti. Questo trasforma l'adempimento bancario in un'opportunità di revisione dei costi occulti, unendo così il risparmio alla sostenibilità.

FORMALIZZAZIONE E RENDICONTAZIONE
L'ultimo step riguarda la sintesi di tutto il lavoro in un documento di reporting semplificato, consegnato in allegato alla richiesta di finanziamento. L’obiettivo è presentare alla banca un set di informazioni coerenti, storicizzate e prospettiche, che permetta all'azienda non solo di ottenere la liquidità necessaria, ma di posizionarsi come partner affidabile e lungimirante agli occhi dei finanziatori.

Integrare i fattori ESG richiede un approccio multidisciplinare che tocca Operations, HR e Controllo di Gestione. La presenza di consulenti B-Space in grado di dialogare con tutte le funzioni aziendali permette di trasformare quella che spesso viene percepita come una mera burocrazia bancaria in un potente strumento di competitività, garantendo all'azienda le risorse necessarie per crescere.

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