Consulenza in Controllo di Gestione e in Qualità: quando la sinergia ottimizza le attività

due consulenti lavorano insieme al computer

Nelle aziende nelle quali troviamo sia un consulente in ambito Controllo di Gestione sia in ambito Qualità è buona norma attivare una sinergia e collaborare attivamente per evitare rielaborazioni e ottimizzare gli sforzi.

Di norma, infatti, il consulente che si occupa di Qualità avrà bisogno di informazioni che afferiscono alla sfera amministrativa e di controllo, in particolare sulle tematiche seguenti.

  • Visibilità sui costi della qualità
    Il consulente in contabilità industriale può quantificare in modo puntuale i costi legati alla Qualità – prevenzione, valutazione, non conformità interne ed esterne – fornendo dati concreti per orientare gli interventi di miglioramento.

  • Allineamento tra performance economiche e standard qualitativi
    Le analisi condotte insieme permettono di individuare aree dove la bassa qualità genera inefficienze economiche, facilitando interventi mirati.

  • Supporto al miglioramento continuo
    L’integrazione tra dati economici e indicatori di qualità rende più efficace il ciclo PDCA (Plan-Do-Check-Act), aumentando l’impatto delle azioni correttive e preventive.

  • Decisioni strategiche più consapevoli
    La sinergia tra le due consulenze consente al management di prendere decisioni basate su un’analisi più completa, che tiene conto sia della sostenibilità economica sia del rispetto degli standard qualitativi.

Se il consulente in ambito Qualità poi si occupasse anche di supporto alla Certificazione ISO 9001– lo standard internazionale per i sistemi di gestione per la qualità – la collaborazione potrebbe essere ancora più stretta in quanto alcune informazioni fondamentali potrebbero provenire direttamente dal pannello KPI che abitualmente elabora il Consulente in Controllo di Gestione. La collaborazione tra le due figure permette di elaborare i dati non solo con lo scopo della conformità aziendale, ma anche per il miglioramento continuo e l’ottimizzazione delle risorse, in perfetta ottica lean.
Ne sono un esempio i costi della Non Qualità, la valutazione delle performance dei fornitori o la valutazione della qualità interna (rilavorazioni o ritardo consegne), l’analisi dell’improduttività aziendale, le specifiche commerciali (clienti Italia-Estero – clienti nuovi o fidelizzati etc).

Ora proviamo ad immaginare un'azienda manifatturiera che produce componenti meccanici di precisione. Il responsabile Qualità nota un aumento delle non conformità su una specifica linea di prodotto, con un conseguente incremento dei resi da parte di un cliente strategico. Senza una visione integrata, l'intervento si limiterebbe a un'analisi tecnica per identificare la causa del difetto. In un'ottica di sinergia, invece, il consulente del Controllo di Gestione traduce immediatamente quel dato qualitativo in un costo tangibile: non solo il valore dei pezzi scartati, ma anche le ore di manodopera impiegate per la rilavorazione, i costi di trasporto per la gestione dei resi e, soprattutto, il rischio di una revisione al ribasso del contratto di fornitura. Con un quadro economico così chiaro, la direzione può valutare con maggiore consapevolezza l'urgenza di un investimento, ad esempio nella manutenzione straordinaria di un macchinario o nella formazione specifica degli operatori, trasformando un problema di qualità in un'opportunità di ottimizzazione strategica.

In sintesi, grazie alla collaborazione tra le due figure potremmo elencare questi benefici strategici per l’azienda:

  • Maggiore coerenza tra qualità e obiettivi economici;

  • Ottimizzazione dell’uso delle risorse;

  • Supporto efficace in fase di audit o certificazione;

  • Decisioni più rapide e basate su dati integrati al servizio della direzione;

  • Rafforzamento della cultura aziendale orientata alla qualità e alla sostenibilità economica.

Trasformare i dati in informazioni strategiche è il vero valore aggiunto di un approccio consulenziale integrato. L'efficacia di questo processo si massimizza quando i professionisti, pur con le loro precise specializzazioni nel controllo di gestione o nei sistemi di qualità, operano all'interno di una metodologia condivisa e con obiettivi comuni. In questo modo non si risponde solo a un'esigenza contingente, ma si implementa un sistema virtuoso che allinea l'intera organizzazione verso un miglioramento continuo, misurabile sia in termini di conformità sia di performance economica.

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