L'agenda strategica dell'imprenditore: la teoria del vantaggio comparato
La giornata di un imprenditore – come quella di chiunque altro – ha un numero limitato di ore, un limite invalicabile che nessuna dedizione può estendere. In molti, di fronte a una lista di compiti in continua espansione, reagiscono istintivamente cercando di lavorare di più e più duramente. Eppure, questa strategia si rivela controproducente nel lungo periodo, portando a un calo della produttività e al rischio concreto di esaurimento. La vera sfida non è fare di più, ma fare ciò che è davvero determinante. La soluzione? Adottare un approccio selettivo, concentrando le proprie energie (quasi) esclusivamente su quelle attività che si è gli unici a poter svolgere o che si possono eseguire (molto) meglio di chiunque altro all'interno dell'organizzazione. Nei quattro paragrafi che seguiranno, si parlerà del punto di vista del leader ma, naturalmente, lo stesso ragionamento ha lo stesso valore e lo stesso impatto positivo per chi si trova in ogni gradino dell’organigramma aziendale, dal direttore di stabilimento al capo area, dal dirigente al responsabile d’ufficio e via discorrendo.
Eliminare le attività senza un vantaggio assoluto
Il primo passo consiste nell'eliminare dalla propria agenda tutte quelle attività in cui non si possiede un vantaggio assoluto. Si tratta di compiti importanti, spesso percepiti come "doveri" perché la tradizione aziendale li ha sempre associati alla figura del leader. Pensiamo al titolare di un’azienda metalmeccanica che da sempre approva personalmente ogni singolo ordine di acquisto di materie prime. Sebbene sia un’attività di controllo, il suo responsabile acquisti possiede le competenze e le informazioni per svolgerla con la medesima, se non maggiore, efficacia. Delegare completamente questo compito libera tempo prezioso senza compromettere l'operatività.
Delegare le attività con un vantaggio comparato ridotto
Il secondo passo riguarda la delega di quelle attività in cui il vantaggio è modesto. A differenza del caso precedente, qui l'imprenditore potrebbe essere effettivamente più bravo di altri, ma il suo margine di superiorità non è così ampio da giustificare il suo intervento diretto. Si pensi alla revisione finale delle campagne di comunicazione per una PMI del settore alimentare. L'imprenditore, magari fondatore dell'azienda, ha senza dubbio un'ottima sensibilità per il brand, ma il suo responsabile marketing è un professionista qualificato. Lasciandogli piena scelta, non solo si libera tempo, ma si investe sulla crescita e l'autonomia del proprio collaboratore, che si sentirà più responsabilizzato.
Concentrarsi sulle attività con un forte vantaggio comparato
Una volta liberata l'agenda, il tempo guadagnato deve essere reinvestito in compiti dove il vantaggio comparato è forte e innegabile. Questo è il fulcro della strategia. L’amministratore delegato di una società di logistica, dopo aver delegato la supervisione delle operazioni quotidiane e la gestione amministrativa, può finalmente dedicare la maggior parte delle sue giornate a ciò che solo lui può fare: coltivare le relazioni strategiche con i clienti più importanti, negoziare accordi quadro pluriennali e rappresentare l'azienda in consessi industriali chiave per anticipare le tendenze del mercato. Sono queste le attività ad altissimo valore aggiunto che determinano la traiettoria di crescita dell'impresa.
Dedicarsi a ciò che solo l’imprenditore può fare
Infine, è cruciale assicurarsi di avere sempre tempo a sufficienza per le attività che, letteralmente, solo l’imprenditore può svolgere. Questi compiti vanno oltre il vantaggio comparato e toccano l'essenza stessa del ruolo. Per l'imprenditore di un'azienda familiare, questo significa gestire la pianificazione del passaggio generazionale, definire la visione strategica a lungo termine che allinei gli obiettivi di business ai valori della famiglia e dedicare tempo al mentoring dei futuri dirigenti. Nessun altro può adempiere a queste responsabilità, che sono fondamentali per garantire la continuità e la prosperità futura dell'organizzazione.
Applicare questo principio di focalizzazione strategica permette di trasformare il sovraccarico di lavoro in un vantaggio competitivo sostenibile. Riorganizzare le proprie priorità e la struttura delle deleghe è un processo strategico complesso; il supporto di un consulente di direzione B-Space potrebbe offrire la prospettiva esterna e le metodologie necessarie per guidare questo cambiamento con la giusta efficacia.